di Luca Venturino
Non occorre avere lavorato tra i tavoli di un locale per avere fatto la conoscenza della goccia traditrice. L’odiosa, grossolana goccia che si dondola dall’orlo della bottiglia di vino. Per un attimo, mentre trema come un ramo spoglio durante un temporale primaverile, pare prometterti che sì, non hai nulla di cui preoccuparti, resisterò qui aggrappata al vetro, puoi fidarti di me. Trattenendo il fiato, che la tovaglia è pure quella bianca, candida e appena lavata, cominci ad alzare la bottiglia, magari anche ruotandola come farebbe un consumato professionista. Qui si consuma il tradimento: la goccia lascia la presa e precipita, disintegrandosi in una macchia sanguigna. Una Hiroshima alcolica. Fortunatamente c’è chi pensa ai maldestri di tutta Italia: si tratta della start up marchigiana Techno For Future, che ha di fatto appena brevettato la prima bottiglia al mondo con salvagocce incorporato.
Al bando la goccia di vino traditrice: ecco la bottiglia con salvagocce incorporato
Il salvagocce è un alleato tanto prezioso quanto raro: sovente rimane dimenticato in qualche cassetto traboccante di stoviglie o tra i ripiani di quell’armadietto acquistato da IKEA con l’idea di “Qui mi faccio una bella cantinetta” e poi rilegato a polveroso deposito di utensili per lavori domestici. Ma niente paura: la bottiglia con salvagocce incorporato – che, a dover di cronaca, si chiama Dring – è qui per salvare le vostre cene, le vostre tovaglie, la vostra dignità.
L’idea, che come accennato in apertura di articolo è stata di fatto brevettata da una start up italiana, nasce per garantire una maggiore igiene – eviterete, banalmente, di infilare il salvagocce direttamente nel collo della bottiglia – e anche, coincidentalmente, per ridurre lo spreco di acqua e il consumo di detersivi. Chiaro, se riuscite a salvarvi dal tradimento della goccia di vino per poi lasciare cadere sulla tovaglia le penne al sugo il problema è vostro.
Dring è dotata, come accennato, di un “anello” inamovibile che impedirà il gocciolamento del vino. Stando a quanto lasciato trapelare la prima azienda ad adottarla sarà la cantina abruzzese Palazzo Battaglini, sperimentando con alcune etichette già acquistabili on line.
“Per la nostra azienda è un giorno storico: un problema vecchio di secoli ha finalmente trovato una soluzione con la nostra tecnologia” ha commentato afferma Paolo Gioacchini, presidente della start up Techno For Future. “Entro fine anno saranno prodotte un milione di bottiglie: ci aspettiamo che sempre più produttori di vino le adottino, per poterci così dimenticare un problema così anacronistico quanto fastidioso”.
da dissapore.com